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“Rinforza il sistema immunitario”: promesse altisonanti sugli effetti salutistici di alcuni alimenti
Indagine del CTCU in Alto Adige: un terzo degli "health claims" è ingannevole
Dal 14 dicembre 2012 è in vigore la lista tassativa delle "promesse salutistiche" autorizzate dall'UE che possono essere apposte sugli alimenti, ai sensi della direttiva europea sugli "health claims". Diamo quindi uno sguardo a ciò che i supermercati altoatesini offrono ai loro clienti in tale ambito.
Cosa sono gli "health claims"?"health claims" è tradotto in italiano con "informazioni sulla salute" (apposte su alimenti). Se un alimento promette caratteristiche salutari, come ad esempio il rafforzamento del sistema immunitario e la riduzione di colesterolo nel sangue, questo è un "health claim". Tutti i claims devono essere analizzati dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority - EFSA), prima di poter essere immessi in commercio. Soltanto i claims analizzati ed autorizzati dall'UE possono essere utilizzati.
Indagine sugli "health claims" nei supermercati altoatesiniIn primavera il Centro Tutela Consumatori Utenti ha eseguito un'indagine a campione nei supermercati di Bolzano e dintorni. Sono stati trovati in totale 68 diversi claims, apposti su alimenti o integratori alimentari. Di questi 68 claims, 20 non erano conformi al Regolamento europeo sugli "health claims", quindi un buon 29%. Queste infrazioni sono state segnalate all'Antitrust, in quanto la non corretta applicazione di claims viene considerata pubblicità ingannevole. Le irregolarità riguardavano ad esempio alimenti contenenti i cd. probiotici per una migliore salute dell'intestino, oppure integratori alimentari con molteplici claims, fra cui anche claims non consentiti.
L'apposizione non corretta di claims sulla salute può costituire un inganno per i consumatori, in quanto spesso solo un esperto riesce a distinguere un claim conforme da uno non conforme, e comunque per appurarne la veridicità è necessario un studio approfondito della descrizione del prodotto.
Inoltre l'indagine ha dimostrato che alcuni produttori applicano sui prodotti claims non più ammessi, aggiungendo nuovi claims, per poter continuare a pubblicizzare il claim "vecchio" e non più ammesso. Come esempio, possiamo citare i drink probiotici allo yogurt, che in passato fondavano il loro claim "rinforza il sistema immunitario" sull'utilizzo dei batteri probiotici. Siccome però non è stato possibile dimostrare la fondatezza del claim per i batteri probiotici, ai prodotti vengono ora aggiunte vitamine, per le quali il claim è riconosciuto, in modo da poter continuare ad applicare lo stesso. Il consumatore deve esaminare veramente a fondo un prodotto per comprendere simili differenze, in quanto sulla confezione continua ad essere apposta la pubblicità per i probiotici. Purtroppo è assai probabile che questa tendenza tenda ad allargarsi, e che sempre più prodotti vengano arricchiti artificialmente con sostanze delle più varie, al fine di potervi poi apporre un'informazione sulla salute.
Claims: consigli per l'usoSeguendo un'alimentazione normale ed equilibrata si rende superfluo l'uso di integratori alimentari o prodotti con claims salutistici. Consigli nutrizionali basati su dati tecnici sono sempre solo delle indicazioni di massima, e non possono essere applicati direttamente ai bisogni strettamente individuali.
Prodotti freschi come frutta e verdura non riportano alcun "health claim", ma sono più naturali, freschi ed economici dei prodotti lavorati industrialmente. In generale, i prodotti riportanti claim salutistici sono molto più cari di prodotti analoghi che rinunciano però ai claims. In particolare gli integratori alimentari sono contrassegnati da prezzi elevati. In parte, questi prodotti potrebbero anche comportare un rischio per la salute: fra questi i prodotti che abbassano il colesterolo e che contengono steroli vegetali. Ad esempio, il produttore di una margarina che abbassa il colesterolo consigliava di valutarne il consumo, consultando il proprio medico di base. Anche alcuni studi sembrano indicare effetti potenzialmente negativi di steroli vegetali nelle persone con livelli di colesterolo nella norma: tali persone farebbero forse bene a non consumare tali prodotti. Chi ha invece il colesterolo alto dovrebbe consultare un esperto, e non tentare una terapia fai-da-te con i prodotti riportanti detti claims. In generale si può dire che la salute non dipende mai da un singolo fattore e pertanto sarebbe buona regola non basarsi su questi claims per risolvere problemi di salute esclusivamente tramite l'alimentazione.
Comunicato stampa
Bolzano, 02/07/2013
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