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PROGETTO CONSUMATORI E MERCATO 2007

Liberalizzazioni dei servizi professionali: il punto

Negli anni 2006 e 2007, il ministro per lo Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani ha varato tre pacchetti di riforme in senso liberalizzatore, tese a recepire le richieste rivolte dal Consiglio Europeo ai governi nazionali per rendere più dinamica e competitiva l'economia europea.


In questo articolo vogliamo soffermarci sul primo pacchetto di liberalizzazioni, promosso con decreto legislativo 4 luglio 2006, n. 223, e successivamente convertito nella legge 4 agosto 2006, n. 248. Tra le misure ivi contemplate figurano quelle che introducono radicali modifiche al sistema dei servizi professionali o libere professioni, eliminando molti dei vincoli alla concorrenza presenti in questo settore. Nel mirino erano in particolare le disposizioni relative alla fissazione di prezzi minimi per le prestazioni professionali, al divieto di pubblicizzare le prestazioni offerte, ai parametri numerici per l'accesso alla professione e al divieto di offrire servizi multidisciplinari.

Vale a questo punto la pena precisare cosa s'intende per professioni intellettuali o libere professioni: si tratta di attività che trovano il loro elemento qualificante in una prestazione d'opera puramente creativa, laddove assumono particolare importanza l'intelligenza e la preparazione del professionista medesimo. Le caratteristiche di tali prestazioni sono definite dagli artt. 2229 ss. del Codice Civile, che disciplinano i contratti d'opera intellettuale, determinando altresì le professioni per l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi albi o elenchi. Le attività in questione sono svolte da professionisti intellettuali "liberi", ossia che esercitano in conto proprio una professione o un'arte liberale, senza rendere conto a un datore di lavoro (ad es. avvocati, notai, commercialisti, architetti e ingegneri, nonché medici che esercitano in ambito privato).

Vediamo ora le principali novità introdotte dalla legge n. 248/2006 in merito ai servizi professionali.

Tariffe liberalizzate.
Sono state abrogate le disposizioni che prevedevano tariffe obbligatorie fisse o minime (cd. minimi tariffari). In pratica la parcella del libero professionista può essere oggetto di negoziazione e, come già accade in altre nazioni, può anche legarsi al risultato della prestazione. Rimangono invece validi i limiti massimi di tariffa, posti a tutela generale degli utenti.
Si elimina così la precedente impossibilità per l'utente di negoziare liberamente il compenso con il libero professionista e quindi di usufruire dei vantaggi dati dalla concorrenza.

Pubblicità consentita
È stato cancellato il divieto per i liberi professionisti (esclusi i medici che esercitano nell'ambito del Servizio sanitario nazionale o in rapporto convenzionale con esso) di pubblicizzare titoli e specializzazioni professionali, nonché caratteristiche e prezzi dei servizi offerti.
L'utente potrà finalmente avere informazioni sufficienti per una scelta ponderata e per una concreta comparazione delle offerte.

Servizi interdisciplinari
È consentito creare società multidisciplinari (società di persone o associazioni tra professionisti) in cui operano diversi soggetti (ad es. ortopedico, otorino e dermatologo in uno studio medico). La specifica prestazione deve essere resa da uno o più soci professionisti sotto la propria responsabilità; il medesimo professionista non può partecipare a più di una società.
In tal modo, l'utente non sarà più costretto a rivolgersi a più professionisti singolarmente, cosa che implicava un aggravio di costi e tempi.

Tali misure hanno comportato anzitutto l'adeguamento delle norme deontologiche e dei codici di autodisciplina delle diverse categorie libero professionali.
Sul versante più sostanziale, gli effetti e i cambiamenti si potranno valutare solo nel tempo, soprattutto riguardo alla negoziazione delle parcelle che dipende molto dal grado di consapevolezza dei consumatori, al quale contribuiranno le apposite campagne di informazione ed educazione promosse dalle relative associazioni, dagli enti pubblici, come pure dagli ordini professionali interessati.

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Progetto cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico