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Aumento delle soglie di usura a causa del nuovo metodo di calcolo: regalo alle bancheI prestiti rischiano di diventare più cari per consumatori e aziende
Il CTCU consiglia di verificare bene!
Il cd. “decreto sviluppo” approvato dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 5 maggio 2011 (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 maggio 2011) ha apportato modifiche al calcolo dei tassi di usura rilevati trimestralmente dal Ministero dell’economia e delle finanze. All’articolo 2, comma 4, della legge 7 marzo 1996, n. 108, le parole: “aumentato della metà.” sono state infatti sostituite dalle seguenti: “aumentato di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali”.
L'effetto pratico di questo testo, poco accessibile alla prima lettura: le soglie di usura aumentano. Il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) ha calcolato gli effetti del decreto. La soglia di 8 punti percentuali nelle operazioni usuali per i consumatori ha effetto in un solo caso, ovvero nei crediti revolving sotto i 5.000 euro: per questa operazione il tasso viene “ridotto” di 0,41% alla soglia di 18,945%. Questo tipo di operazione è anche l'unica di quelle comuni per i consumatori in cui il tasso risulta minore rispetto al vecchio modo di calcolo (per i dettagli vedasi tabella).
Questa nuova norma è un ulteriore regalo per le banche (e come sempre a carico dei consumatori, ma anche delle aziende); la norma farà aumentare i tassi soglia in modo percettibile. Ad esempio, la soglia per i mutui ipotecari a tasso fisso aumenta del 2,7%, quella per i mutui variabili-indicizzati di ben 3,2%.
Le possibili conseguenze per i mutuatari: per un mutuo di 100.000 euro con una durata di 20 anni la rata mensile massima permessa per legge in teoria potrebbe aumentare di 540 euro per i nuovi mutui a tasso fisso, e di ben 565 euro per i nuovi mutui a forma variabile. E anche per le aziende la norma non porterà buone novità: la soglia di usura per anticipi e sconti dai 5.000 ai 100.000 sale del 2,42% a 11,9% rispetto al vecchio modo di calcolo. E purtroppo i primi effetti sono già percepibili: rispetto al trimestre precedente, durante il quale la norma è stata introdotta, i tassi medi applicati per i mutui fissi sono aumentati dello 0,5%.
“Aumenta il numero delle famiglie che lamentano di non riuscire più a farsi carico delle rate del mutuo-casa, e per troppe di loro il sogno di una casa di proprietà ormai si è trasformato nell'incubo di un debito impagabile. E al posto di aiuti concreti per i budget familiari, già scossi dalla crisi e dalla perdita del potere di acquisto si continua nello sostenere le banche” commenta Walther Andreaus, direttore del CTCU. “Un aumento dei tassi teoricamente ammissibile nell'ordine di 2 o 3 punti percentuali non è sostenibile per le famiglie, se consideriamo che nell'ultimo semestre sono continuamente cresciuti di non poco anche i parametri indice dei tassi per i mutui-casa. E anche aziende che necessitano di anticipi dovranno affrontare ulteriori difficoltà a causa di questa norma”.
La novella è stata introdotta con il DL 70/2011, sulla cui conversione in legge ormai non vi sono quasi più dubbi. L'ultimo ostacolo è il voto al senato, previsto nella prima decade di luglio, ma l'approvazione è oramai certa.
Per i mutui correnti il consiglio del CTCU è quello di controllare meticolosamente: il parametro base è stato applicato correttamente? Lo spread aggiunto corrisponde a quanto fissato nel contratto? Il tasso finito rispetta le soglie di usura? In vari casi sono state sforate tali soglie, oppure sono emerse altre incongruenze durante i controlli. Per controllare le soglie di usura, è a disposizione un calcolatore online gratuito.
Esempi dei tassi d'usura secondo il metodo di calcolo "vecchio" e "nuovo"
Categorie – forme di cedito
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importi |
tassi medi |
tassi usura |
vecchio calcolo |
differenza |
apertura di credito
in conto corrente |
fino a 5.000 |
11,24 |
18,05 |
16,86 |
1,19 |
apertura di credito
in conto corrente |
oltre 5.000 |
9,27 |
15,59 |
13,91 |
1,68 |
scoperti senza affidamento |
fino a 1.500 |
14,65 |
22,31 |
21,98 |
0,34 |
scoperti senza affidamento |
oltre 1.500 |
13,94 |
21,43 |
20,91 |
0,52 |
crediti personali |
- |
11,2 |
18 |
16,8 |
1,2 |
altri finanziamenti a
famiglie ed imprese |
- |
10,96 |
17,7 |
16,44 |
1,26 |
credito finalizzato
all'acquisto rateale |
fino a 5.000 |
12,2 |
19,25 |
18,3 |
0,95 |
credito finalizzato
all'acquisto rateale |
oltre 5.000 |
10,55 |
17,19 |
15,83 |
1,36 |
credito revolving |
fino a 5.000 |
17,65 |
25,65 |
26,48 |
-0,83 |
credito revolving |
oltre 5.000 |
12,63 |
19,79 |
18,95 |
0,84 |
mutui ipotecari |
a tasso fisso |
5,15 |
10,44 |
7,73 |
2,71 |
mutui ipotecari |
a tasso variabile |
3,19 |
7,99 |
4,79 |
3,20 |
prestiti contro cessione
del quinto dello stipendio |
fino a 5.000 |
13,61 |
21,01 |
20,42 |
0,6 |
prestiti contro cessione
del quinto dello stip. |
oltre 5.000 |
11,04 |
17,8 |
16,56 |
1,24 |
anticipi e sconti
commerciali |
5.000 fino a 100.000 |
6,34 |
11,93 |
9,51 |
2,42 |
Comunicato stampa
Bz, 04.07.2011
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ATTUALE
Saper investire
Presentata la seconda edizione della guida sugli investiment ...
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